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Iscriviti al canale Telegram! Iscriviti al canale WhatsApp!I cinque cerchi sono il logo che troviamo sulla bandiera olimpica e sono indubbiamente il simbolo delle olimpiadi. Ma qual è la storia dei cinque cerchi olimpici?
La scelta della bandiera olimpica è frutto dell’idea del barone francese Pierre de Coubertin, affascinato dalla storia delle antiche olimpiadi e intenzionato a riportarle in vita (nate nel 776 a.C., erano state interrotte nel 393 d.C.).
I cinque cerchi simboleggiano i cinque continenti: Europa, America, Asia, Africa e Oceania. I colori dei cerchi sono il giallo, il rosso, il blu, il nero e verde. Secondo alcuni, colori e continenti sarebbero così accoppiati: il blu con l’Oceania, il nero con l’Africa, il rosso con l’America, il verde con l’Europa e il giallo con l’Asia.

I 5 cerchi olimpici come simbolo e colori di unione e fratellanza
I cinque cerchi colorati sono posizionati su uno sfondo bianco, rappresentando così tutti i colori utilizzati nelle bandiere di tutto il mondo. Infatti Pierre de Coubertin dichiarò: «I sei colori combinati in questo modo (sono sei perché è incluso il bianco della bandiera) riproducono i colori di ogni Paese senza eccezione. Sono inclusi il blu e il giallo della Svezia, il blu e il bianco della Grecia, le bandiere tricolore di Francia, Inghilterra, Stati Uniti, Germania, Belgio, Italia e Ungheria, giallo e rosso della Spagna. Brasile e Australia, e quelli dell’antico Giappone e della Cina moderna. Questo, veramente, è un emblema nazionale».
Il disegno dei cinque cerchi colorati, intrecciati tra loro, che rappresenta appunto la fratellanza tra i cinque continenti, apparve solamente 20 anni dopo la prima olimpiade dell’era moderna, quindi nel 1914. Il simbolo si poteva vedere su una lettera scritta proprio da De Coubertin.
Il simbolo dei 5 cerchi olimpici compare alle Olimpiadi
Nel 1916 le olimpiadi vennero cancellate a causa della guerra, la Prima Guerra Mondiale, perciò il simbolo dei cinque cerchi apparve per la prima volta in una olimpiade nel 1920, ad Anversa. Sulle medaglie, il simbolo comparve per la prima volta nelle olimpiadi del 1924 a Parigi.
Quindi, almeno uno dei cinque cerchi era contenuto nei colori delle bandiere di tutte le nazioni che hanno partecipato alle prime 5 Olimpiadi: Atene 1896, Parigi 1900, Saint Louis 1904, Londra 1908 e Stoccolma 1912. Il giorno 16 Giugno del 1894, il barone francese fondò a Parigi il CIO: Comitato Internazionale Olimpico. Scelse come luogo dei primi giochi olimpici dell’era moderna Atene, appunto nel 1896. Decise, inoltre, di continuare con la tradizione secondo cui i giochi si svolgevano ad intervalli di 4 anni. Infatti, tra i significati di “olimpiade” troviamo anche: periodo di 4 anni che intercorre tra due gare olimpiche.
I giochi olimpici: i vari passaggi
I giochi olimpici vengono sempre introdotti da una cerimonia di apertura, un vero e proprio spettacolo di canti, danze e coreografie. Solitamente, lo spettacolo viene ideato e creato per mettere in luce le tradizione del paese ospitante. Sul canale YouTube Olympics è possibile rivedere varie cerimonie di apertura dei giochi olimpici.

Successivamente, i paesi partecipanti sfilano secondo un ordine ben preciso: prima di tutti la Grecia, madre delle Olimpiadi stesse, e poi tutte le altre nazioni in ordine alfabetico della lingua che ospita la manifestazione. L’Alfiere guida la propria nazione tenendo in mano la sua bandiera ed è scelto da ciascuna delegazione nazionale. È un ruolo molto ambito dagli atleti. In Italia la scherma e la ginnastica sono gli sport che hanno più volte avuto l’onore di avere atleti portabandiera. Sono solo 5 le donne che, ad oggi, hanno ricevuto e onorato questo compito; l’ultima è Federica Pellegrini alle olimpiadi di Rio 2016.
Terminata la sfilata, viene suonato l’inno ufficiale e issata la bandiera olimpica, fiancheggiata da quella del paese ospitante. A questo punto, i portabandiera si radunano con un rappresentante degli atleti ed un giudice di gara del paese ospitante per pronunciare il giuramento olimpico.
Infine, viene accesa la fiamma olimpica, che dovrà rimanere in vita per tutta la durata delle Olimpiadi.
Alla chiusura dei Giochi Olimpici, la bandiera viene avvolta e consegnata al presidente del CIO dal Sindaco del paese ospitante. Il presidente del CIO la porgerà al sindaco del paese che ospiterà l’olimpiade successiva e che la conserverà nel proprio comune.
Questa è la storia dei 5 cerchi e come essi sono diventati il simbolo delle olimpiadi.
Chi può utilizzare il simbolo dei 5 cerchi olimpici?
Ma c’è anche un aspetto legale della vicenda: il simbolo dei cinque cerchi appartiene al CIO e soltanto il CIO può decidere effettivamente chi può utilizzarli e chi meno. L’utilizzo dei cinque cerchi è concesso ai comitati olimpici nazionali (in Italia il CONI) e ai comitati organizzativi dei giochi olimpici. Nessun altro al mondo è autorizzato all’utilizzo del simbolo dei cinque cerchi, a meno che non paghi una fee (tassa).
Una cosa curiosa è che soltanto la città di Losanna può utilizzare il simbolo nel proprio stemma comunale perché è la città dove ha sede il CIO. La città ospita anche il Museo Olimpico, fondato dal CIO sulle rive del lago Lemano.
Sotto un profilo legale, quindi, possiamo dire che i cinque cerchi sono un patrimonio del Comitato Internazionale Olimpico, ovvero l’unico ente che può decidere a chi poter concederne l’uso.
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